Durante questo periodo, il quale era caratterizzato da un forte sentimento di precarietà e di insicurezza, gli uomini trovavano conforto e speranza soltanto nella fede, nonostante questo si trattasse di un sentimento religioso estremamente semplice ed ingenuo, pieno di superstizione e false credenze, in quanto la religione cristiana in questo periodo risultava affrettata e superficiale. Quando la gente non sapeva come affrontare qualcosa di sconosciuto, si rivolgeva alla magia. E' in questo periodo che nasce la paura delle streghe. Questo tema viene anche affrontato nel libro nel momento in cui un inquisitore, Bernardo Gui, arriva al monastero e trova Salvatore in compagnia di una ragazza del villaggio e notando la presenza di un gallo nero vicino ai due decide di accusarli di essere cultori di riti satanici e di conseguenza i responsabili delle numerose morti all'interno dell'abbazia. In seguito a questo avvenimento e dopo svariate torture che costringono l'ex dolciniano a confessare, Salvatore e la ragazza, la quale viene accusata di essere una strega, vengono dichiarati colpevoli e condannati al rogo.
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